Sommario:
Se hai 3 giorni di tempo e vuoi passarli in Val d'Orcia, questa mini guida farà al caso tuo.
Non perderti i 5 posti più instagrammabili della Val d'Orcia se ti trovi da queste parti.
La campagna senese, che si trova tra le colline di terreno argilloso, chiamate appunto Crete senesi, è patrimonio dell'UNESCO dal 2004 ed è stata nella nostra lista dei desideri per molto tempo.
Ogni stagione è un buon momento per visitare questa zona, ma sicuramente il periodo precedente la mietitura del grano è il più suggestivo. Le colline si colorano di giallo oro e le temperature calde, ma non eccessive, permettono di godersi le lunghe giornate di inizio Giugno.
Se volete vedere le colline colorate di verde, il periodo migliore per visitarle è a inizio primavera, verso Aprile, o a Settembre.
Da queste terre nascono numerosi prodotti tipici locali, tra i quali spiccano alcuni dei migliori vini rossi del mondo come il Brunello di Montalcino, il rosso d'Orcia e il Nobile di Montepulciano (per essere precisi Montepulciano non fa parte della Val d'Orcia).
Dove dormire
Pienza è un importante crocevia e può essere il posto ideale in cui stabilire la vostra base. Noi abbiamo scelto di stare in un podere tra le colline a Torrenieri. Abbiamo trovato un casolare con solo 2 stanze in affitto, una bellissima vista sulle Crete Senesi e una piscina in cui refrigerarsi dopo una giornata sotto il sole.
Provate a cercare alloggi anche a San Quirico d'Orcia. È una soluzione un po' più economica di Pienza ma altrettanto valida dal punto di vista logistico. Sicuramente Pienza è più suggestiva ma anche San Quirico offre dei bellissimi scorci ed è vicina a diversi punti d'interesse della zona.
Giorno 1
La prima tappa del nostro tour è un must della zona, l'Agriturismo Baccoleno.
L'accesso al viale alberato è consentito ai soli ospiti dell'agriturismo, ma, parcheggiando qui (📍43.199929,11.590217) avrete un facile accesso alla collina che sovrasta l'agriturismo, con una prospettiva tra le più fotografate di tutta la Val d'Orcia.
Dal parcheggio, voltando le spalle all'agriturismo, vedrete una collina con in cima un albero con un'altalena. È uno scorcio ancora poco conosciuto che vi offrirà la possibilità di scatti originali.
La nostra esplorazione è proseguita in direzione di San Quirico d'Orcia.
Il borgo in sé non richiede una visita lunga, il suo vero punto di forza sono le colline circostanti attorno le quali è possibile effettuare numerosi percorsi di trekking.
Tra di essi spicca la tappa 35 della Via Francigena che da Ponte d'Arbia porta a San Quirico, con una lunghezza complessiva inferiore ai 27 km.
Si può sfruttare una parte di questo sentiero per raggiungere gli iconici Cipressi di San Quirico. È un percorso semplice ma impegnativo, sono 5,5 km solo andata, la maggior parte dei quali sotto il sole, quindi meglio essere preparati se decidete di affrontarlo in estate.
Dopo esserci fermati per un rapido pranzo con bruschette, affettati e formaggi toscani al Bar Italia, abbiamo fatto rifornimento di acqua e siamo partiti per il nostro piccolo trekking.
SPOILER: non è stata una grande idea scegliere di incamminarsi alle 15 con 33°, ma non è né la prima né l'ultima volta che faremo questo tipo di scelta avventata.
Se siete amanti del trekking, esiste un percorso ad anello con partenza dalla Collegiata di San Quirico e Giulitta, segnalato come sentiero W18, della lunghezza di circa 15 km e 370 m di dislivello che vi porterà tra le Crete senesi e i Cipressi.
Per i più pigri, o per chi ha poco tempo a disposizione, i cipressi possono essere comodamente raggiunti con una breve passeggiata partendo dal parcheggio (📍43.06968,11.559564) lungo la strada tra Torrenieri e San Quirico d'Orcia.
ATTENZIONE il parcheggio non è segnalato e si trova lungo la strada. Può ospitare massimo 5 - 6 macchine ed è molto gettonato.
Se avete poco tempo a disposizione, vi consigliamo di raggiungere questo posto la mattina presto per trovare parcheggio.
L'ultima tappa della giornata è stata tra San Quirico d'Orcia e Pienza per vedere la Cappella della Madonna di Vitaleta, una piccola cappella privata con un panorama molto suggestivo.
Dalla strada principale, si deve percorrere un breve tratto di strada bianca fino a raggiungere il parcheggio (📍43.070358,11.642139). Percorrendo 700m a piedi ci si troverà di fronte la chiesa più fotografata della Val d'Orcia. Si tratta di una cappella di epoca rinascimentale, interamente restaurata nel 2021.
Per rendere ancora più indimenticabile la visita a questo luogo patrimonio UNESCO, concedetevi un aperitivo al tramonto nell'adiacente Ristoro Vitaleta.
Ricordatevi che la visita all'interno della cappella è possibile solo quando il Ristoro è aperto.
La sera abbiamo scelto di cenare nei pressi di Montalcino. Abbiamo optato per l'Enoteca Svanen, sia per il bel posto e le ottime recensioni, sia perché è uno dei pochissimi posti in tutta la Val d'Orcia dove è possibile ricaricare l'auto elettrica.
Giorno 2
La mattinata l'abbiamo dedicata al relax alle terme naturali dei Bagni San Filippo. Le acque sulfuree sgorgano in superficie lasciando depositi calcarei bianchi, tra cui la famosa balena bianca, che creano piccole cascatelle e piscine naturali.
L'acqua raggiunge la temperatura di 48° quindi è particolarmente piacevole nel periodo invernale, mentre in estate risulta un po' pesante stare molto in acqua.
Vi consigliamo di oltrepassare le prime pozze che sono le più affollate, in modo da godervi di più la pace delle terme.
Finito il momento Spa, siamo risaliti verso Bagno Vignoni con una piccola sosta per vedere il famoso viale alberato dell'Agriturismo Poggio Covili.
Raggiunto Bagno Vignoni per prima cosa abbiamo pranzato alla Bottega di Cacio con i soliti taglieri di affettati e formaggi in un bel giardino ombreggiato.
Finito il pranzo abbiamo visitato questo piccolo borgo. La sua caratteristica principale è la grande vasca rettangolare di epoca cinquecentesca, chiamata Piazza delle sorgenti, in cui sgorga acqua termale dal sottosuolo vulcanico. La balneazione è attualmente vietata ma sappiamo che le terme di Bagno Vignoni erano in uso già dall'epoca degli Etruschi prima e dei Romani poi, grazie alla testimonianza di numerosi reperti archeologici rinvenuti in zona.
Nel pomeriggio ci siamo diretti verso Pienza dove abbiamo deciso di cenare e fare una prima esplorazione. Prendendo la SP53, abbiamo fatto tappa in un posto particolare. Ci siamo fermati a vedere il primo monumento verde italiano, la Quercia delle Checche, un enorme quercia di circa 300 anni.
A Pienza abbiamo deciso di perderci tra i vicoli del borgo senza una meta precisa, tanto ogni scorcio è splendido. Per una visita più approfondita torneremo il giorno seguente.
Per cenare la scelta è ricaduta su La Buca delle fate, un grazioso ristorante con tavolini all'aperto in uno dei vicoli, molto romantico. Qui abbiamo gustato il prodotto tipico della zona, il Pecorino di Pienza o Cacio.
Giorno 3
Dedichiamo la mattinata al celebre film "Il Gladiatore" ripercorrendo alcuni luoghi dei film.
Si parte fermandoci ad ammirare il casolare che nella pellicola era la casa di Massimo Decimo Meridio, famosa per la scena in cui i soldati percorrono il viale a cavallo e uccidono il figlio del generale.
Partendo da San Quirico d'Orcia in direzione Pienza, lungo la SP146, vi troverete quasi subito sulla sinistra una cancellata chiusa (📍43.065425,11.612146). Sì Tratta di una proprietà privata dell'Azienda agricola Manzuoli, ma da qui potrete scorgere il viale bianco che conduce fino al casolare.
La nostra visita prosegue andando a cercare il luogo dove è stata girata un'altra delle scene cult di questo film, i Campi Elisi. Alla fine del film Massimo, ferito mortalmente, si vede passeggiare in mezzo a dei campi di grano per poi finalmente ricongiungersi alla sua famiglia. Quei campi si trovano a due passi da Pienza.
Parcheggiando alla Pieve dei Santi Vito e Modesto di Corsignano (📍43.077395,11.671322) e camminando in direzione dell'agriturismo Terrapille, vi troverete catapultati nei Campi Elisi, il Paradiso degli antichi romani.
ATTENZIONE: è una discesa bella ripida quindi fatevi i vostri conti per l'abbigliamento adatto.
Abbiamo pranzato a Pienza, alla Trattoria la Chiocciola e poi ci siamo goduti la città.
Il borgo, che si chiamava Corsignano, venne interamente ricostruito tra il 1458 e il 1462 per volere di Papa Pio II, che qui era nato, ed assunse il nome di Pienza, ovvero città di Pio. La costruzione seguiva il principio rinascimentale della città ideale, ossia una costruzione armoniosa e regolare intorno alla piazza principale per migliorare le relazioni sociali. Dal 1996 Pienza è inserita nei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO come primo esempio di città rinascimentale.
Nel centro storico si sviluppa un dedalo di vicoli arricchiti da fiori. Non mancate di passare per le vie più romantiche del paese, chiamate via del bacio e via dell'amore.
Nella nostra passeggiata è stato impossibile non fermarsi nelle botteghe di artigianato locale e in quelle di prodotti tipici dove trovare affettati, vini, formaggi tra cui il buonissimo Cacio.
Nel pomeriggio ci siamo spostati fuori dai confini della Val d'Orcia, raggiungendo Montepulciano per fare un'esperienza particolare.
Affacciate su Piazza Grande, si trovano le Cantine Contucci, con più di 1000 anni di storia perché nate nel lontanissimo 1008. È possibile visitare parte delle cantine camminando tra le botti che ospitano il famoso Nobile di Montepulciano. Al termine del tour è prevista una piccola degustazione e si può proseguire nell'adiacente Palazzo Contucci per godersi un calice di vino.
Se il vostro itinerario vi porterà a Montepulciano per pranzo, il nostro consiglio è di provare un'esperienza molto carina. Un pic nic tra le colline, guardando i greggi di pecore al caseificio Cugusi. Vi verrà dato il vostro cestino da riempire con salumi e i formaggi di produzione propria, da abbinare a marmellate e miele e da accompagnare a vino di Montepulciano o Birra artigianale.
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